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L’analisi posturale
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L’analisi posturale

L’analisi del paziente sui tre piani (frontale, sagittale e trasverso) è il primo esame effettuato per valutare la postura del paziente. Questa avviene grazie all’utilizzo di strumenti come la griglia posturale, una struttura quadrettata che valuta le asimmetrie, connessa ad un podoscopio dove il paziente viene valutato nella sua interezza mentre sta in piedi prima in una posizione standard con i piedi a 30°, successivamente nella posizione a lui più comoda.

A cosa serve?

Serve a valutare la postura in maniera precisa e oggettiva, la presenza di dismorfismi o paramorfismi come possibili scoliosi, ipercifosi o iperlordosi, dismetrie del bacino o delle spalle o semplicemente degli atteggiamenti viziati. Attraverso la griglia posturale si possono effettuare dei test sui recettori posturali principali come il piede, gli occhi e la bocca aggiungendo o togliendo degli ausili quali si fa plantari, occhiali o bite valutando all’istante se la postura cambia in meglio o in peggio. Gli stessi cambiamenti sono apprezzabili al podoscopio dove varia l’appoggio del piede al suolo.

In fine sempre avvalendoci dell’uso di una macchina fotografica possiamo comparare la postura prima e dopo un trattamento osteopatico e oggettivizzare così i reali risultati di una manipolazione osteopatica sulla postura del paziente.

Conclusioni

La griglia posturale rappresenta uno strumento fondamentale per tutti quei professionisti che si occupano di postura, grazie alla sua immediatezza di utilizzo l’osteopata è in grado di valutare i cambiamenti del paziente rendendolo partecipe attraverso le differenze posturali che ci sono prima e dopo un trattamento osteopatico. 

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