Piede piatto
Il piede piatto si presenta con un cedimento del fisiologico arco plantare che comporta un aumento della superficie di appoggio della pianta del piede. Da un punto di vista tecnico ciò che avviene invece è una verticalizzazione dell’astragalo e un valgismo del calcagno È importante sottolineare quanto il piede piatto non sia però una patologia, bensì una caratteristica. I dolori connessi sono legati alla sindrome pronatoria che lo stesso presenta . Questa alterazione comporta quindi una tendenza della caviglia a cedere verso l’interno, mentre il tallone si mostrerà in direzione esterna rispetto al tendine d’achille.
Le Cause
La genetica svolge un ruolo fondamentale in questi tipi di piede in merito all’eziologia. È giusto ricordare però che tutti nasciamo con i piedi piatti, successivamente dopo i 5 anni assistiamo ad uno sviluppo progressivo della volta plantare. Da un punto di vista muscolare il piede piatto può essere causato sia da una disfunzione del tendine tibiale posteriore, che da una retrazione del tricipite surale. Mentre sono più rare le forme neurologiche.
Il dolore
I fastidi sono legati all’attività svolta. È insolito trovare pazienti che si lamentano di dolore a riposo. Mentre questi compaiono dopo lunghe passeggiate o diverse ore in piedi. Le zone più colpite sono la caviglia all’interno lungo il tibiale posteriore, il tallone e l’arco plantare che a causa di una errata deambulazione subiscono uno stress ripetuto ad ogni passo.
I rimedi
Nei casi di piede piatto flessibile l’utilizzo di plantari ortopedici, grazie al corretto riallineamento dei rapporti articolari, risulta una terapia risolutiva. Soprattutto se associata ad esercizi mirati per il riequilibrio muscolare. Mentre nei casi più gravi di piede piatto rigido o in quei casi che non rispondono alla terapia conservativa l’intervento chirurgico rappresenta l’unica alternativa.